Facebook e il tenore di vita: attenzione al fisco.
Secondo il fisco, ogni contribuente deve avere un tenore di vita compatibile con le entrate e uscite che dichiara.
Ma che succede se il contribuente vanta su Facebook un tenore di vita che non potrebbe avere?
Per molte persone è importante apparire ed essere popolari sui social network.
Così ostentano uno stile di vita spesso ben oltre le proprie tasche; foto in hotel lussuosi, ristoranti o auto costosi.
Per qualcuno, pubblicizzare la propria vita è come scappare da una esistenza in realtà anonima e noiosa; nella realtà virtuale dei social, possono essere ciò che non sono…
Ma ostentare il lusso sui social può portare ad un controllo fiscale.
Facebook e Instagram sono i 2 social che, secondo il Fisco, sono più utili per rintracciare gli evasori.
I social vengono ora utilizzati anche come prova sia per il Fisco che per i Tribunali, in quando considerate come delle vere e proprie confessioni.
Qualche esempio?
Prendiamo un operaio che lavora in nero a tempo pieno e percepisce un compenso non dichiarato.
Su Facebook le foto delle vacanze portano “like” e magari invidia in chi le vede, ma per il fisco è come accendere una grossa lampadina.
Una sentenza della Corte D’Appello di Brescia riporta questo:
La documentazione estratta da Facebook evidenzia un’attività che è molto probabilmente fonte di redditi non dichiarati
Si passa quindi da Facebook direttamente ad un controllo dell’Agenzia delle Entrate.
E si pensi al marito che dichiara di non poter provvedere al versamento dell’assegno di mantenimento all’ex moglie ma “confessa” sui social di avere una vita sociale piena di feste o aperitivi.
Naturalmente nessuno vieta di pubblicare le proprie foto ed esperienze sui social.
Ma spesso lo si fa con leggerezza, senza pensare alle conseguenze.
Ricordiamoci sempre che vita reale e virtuale sono strettamente legate e fanno entrambe parte di ciò che siamo.